AH! "Ecco un altro CD ben studiato e altrettanto ben realizzato. (...)"

Pollock Project – “Ah!” – Ecco un altro CD ben studiato e altrettanto ben realizzato. Protagonista un gruppo che non smette di stupire per l’originalità delle idee che ogni volta riesce a mettere in campo. Questo “Ah!” è il suo terzo album e protagonisti sono il percussionista e fondatore Marco Testoni (Premio Colonne Sonore 2014 e Premio Roma Videoclip 2015 Compositore dell’anno), la vocalist Elisabetta Antonini(Top Jazz 2014 – Miglior Nuovo Talento) e il sassofonista e clarinettista Simone Salza, (interprete delle colonne sonore dei principali autori italiani quali Ennio Morricone, Nicola Piovani, Paolo Buonvino). A loro si aggiungono di volta in volta, quali special guests, Andrea Ceccomori al flauto, Stefano Roffi al basso, Primiano Di Biase al piano, Mats Hedberg alla chitarra acustica, Simona Colonna al cello, Daniela Nardi voce recitante, Chiara e Micol Testoni. In apertura con “Aura” il sound ci riporta immediatamente ai “Gotan Project” ma con il trascorrere dei minuti il gruppo assume una sua più precisa ed originale cifra stilistica caratterizzata da una timbrica affatto originale. Questo grazie ad uso sapiente e misurato dell’elettronica combinato con strumenti acustici quali piano, sassofono e clarinetto nonché con lo strumento vocale di Elisabetta Antonini. E l’originalità del gruppo si evince sia nei titoli (ben otto su dieci scritti da Marco Testoni , uno solo in cooperazione con Simone Salza) sia nel celeberrimo Naima di John Coltrane che viene rivisitato con rispetto ed originalità nulla facendo perdere dell’originario fascino. In tutti gli altri brani la musica conserva questo suo carattere etereo, capace di affascinare sia l’amante del jazz sia il seguace più attento della world-music, della musica elettronica, in un susseguirsi di atmosfere spesso al limite del minimalismo…senza trascurare un linguaggio più propriamente jazzistico. Si ascolti, al riguardo, l’eccellente assolo di Salza nel brano che chiude degnamente l’album, “Impossible Humans”. L’altra e pur importante dimensione del gruppo, il dialogo con l’arte contemporanea, la nuova arte visuale, si apprezza nelle performances live che ascoltando l’album si può solo immaginare.